Gli Stati Uniti puntano alla redistribuzione del reddito.
L’American Jobs Plan: Il Presidente Biden propone un piano di circa 2.000 miliardi di USD per migliorare le infrastrutture statunitensi (strade, ponti, aeroporti, banda larga, servizi di pubblica utilità, alloggi e formazione professionale) e per investire nelle energie rinnovabili nei prossimi 8 anni.
L’American Families Plan: Inoltre, il piano americano per le famiglie rafforzerebbe il credito d'imposta sui minori fino alla fine del 2025, e amplierebbe l’assistenza ai bambini e i congedi retribuiti per le vacanze. Di conseguenza, sarebbero destinati alle famiglie più povere circa 500 miliardi di USD in crediti d'imposta, il che porterebbe ad una somma di 3.600 USD per ciascuna di queste famiglie.
Pagheranno le società e i benestanti: Questi piani saranno finanziati mediante aumenti della tassazione sia per le imprese (l'aliquota principale dell'imposta sulle società passerà dal 21% al 28%, più un'aliquota minima globale per le imprese) sia per le famiglie più ricche (l'aliquota dell'imposta sulle plusvalenze passerà dal 20% al 39,6% per le persone che guadagnano oltre 1 Milione di USD).
Difficoltà ad approvare tali piani: Data la residuale maggioranza dei democratici al Senato, è improbabile che tutte queste misure siano approvate. Un senatore democratico ha chiesto "una legge più mirata sulle infrastrutture", che potrebbe richiedere un accordo bipartisan su un programma più contenuto.
Potenzialmente è la più grande redistribuzione del reddito degli Stati Uniti da decenni: Anche se non venissero tradotte in legge tutte queste misure, sarebbero comunque effettivamente parte del più grande cambiamento di redistribuzione del reddito negli Stati Uniti negli ultimi decenni, invertendo la tendenza di anni di riduzione degli oneri fiscali a carico delle famiglie e delle aziende americane più ricche.
Le Big Tech all’attenzione dell'amministrazione di Biden: La combinazione di un'aliquota fiscale più elevata per le imprese e di un'aliquota fiscale minima globale per le imprese è chiaramente finalizzata ad aumentare le entrate derivanti dalle multinazionali statunitensi a grande capitalizzazione, in particolare nel settore tecnologico, dove negli ultimi anni le aliquote fiscali effettive sono state estremamente basse.
La redistribuzione del reddito non è una novità negli Stati Uniti: Se da un lato l'Europa ha una lunga tradizione socialdemocratica di uno stato assistenziale relativamente ampio, dall'altro gli Stati Uniti hanno visto sempre più strumenti di sostegno rivolti alle famiglie a basso reddito. Secondo il Congressional Budget Office, entro il 2017 il 20% delle famiglie americane più povere in termini di reddito ha ricevuto in media 15.000 USD all'anno come sostegni basati sul reddito.
Ma chiaramente le ultime proposte dell'amministrazione Biden potrebbero spostare questa ridistribuzione più in avanti nel tempo.
Se da un lato è improbabile che gli ultimi piani di investimento e fiscali del Presidente Biden passino al Congresso senza modifiche importanti, dall'altro dovrebbero comunque aiutare le famiglie più povere, incentivando così il consumo domestico. Ma un aumento delle tasse rappresenterebbe un ulteriore ostacolo per le società tecnologiche che godono di bassa tassazione. Si noti che gli americani che guadagnano oltre 1 milione di USD all'anno rappresentano solo lo 0,3% dei singoli contribuenti americani.
Comprare il Clean Energy ai minimi?
I titoli delle energie rinnovabili sono ora meno sopravvalutati: Gli ETF legati all’energia pulita hanno subito una forte correzione da metà febbraio, con un calo del 35-40% rispetto al recente punto di minimo dei principali indici S&P Global Clean Energy e Wilderhill Clean Energy. Anche se si può concordare sul fatto che tali azioni legate all’energia solare, eolica e da biomassa sono state sopravvalutate raggiungendo il punto di massimo all'inizio di quest'anno, ciò non è così evidente oggi.
Continuano i flussi verso i fondi a tema ESG da inizio anno, il che resta un trend strutturale a lungo termine che mostra scarsi segnali di cambiamento. La correlazione tra gli indici di energia pulita e i titoli delle Big Tech statunitensi (rappresentati dall'indice Nasdaq 100) resta molto elevata - quindi non dovrebbe sorprendere che, mentre il settore tecnologico rimbalza, anche i titoli di energia pulita si comportino in questo modo.
Il piano per l'occupazione e le infrastrutture proposto dal Presidente Biden (finanziato dagli aumenti della tassazione sulle persone fisiche e sulle imprese) è un chiaro incentivo per il settore delle energie rinnovabili negli Stati Uniti, anche se questo investimento proposto sarà attuato nei prossimi anni.
I carbon credit assomigliano al bitcoin: Un mercato che ha goduto silenziosamente di un vivace mercato rialzista dallo scorso novembre è il mercato europeo del credit carbon, trainato dai piani futuri dell'UE relativi alla volontà di mettere in atto un sistema sulle emissioni più rigido per ridurre più rapidamente la produzione di carbonio.
Il 25 maggio è la data chiave: I leader dell'Unione europea si riuniranno a Bruxelles per una sessione speciale il 25 maggio per discutere come raggiungere l'obiettivo comune del 2030 di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Stanno prendendo in considerazione la creazione di un sistema aggiuntivo di incentivi per ridurre l'inquinamento destinati agli investimenti sugli edifici ed il trasporto su strada, che potrebbe spingere ulteriormente la domanda di carbon credit dell'UE negli anni a venire.
Attenzione al partito tedesco dei Verdi: Una vittoria dei Verdi alle prossime elezioni legislative tedesche del 26 settembre (con cui potrebbe diventare un partner chiave della coalizione di governo) potrebbe accelerare la transizione del paese verso la graduale eliminazione dei veicoli ICE (Internal Combustion Engine), riducendo così la domanda di petrolio, e incentivando un aumento dei prezzi relativi alle emissioni di CO2.
Mentre i crediti di carbonio dell'UE sono già più che raddoppiati negli ultimi mesi, un ulteriore rafforzamento della regolamentazione europea e globale nella ricerca di un futuro a zero emissioni di carbonio potrebbe spingere il prezzo di questi carbon credit molto più in alto: le previsioni degli analisti, riportate recentemente da Vivid Economics, secondo il loro scenario base, indica una stima sui prezzi europei di carbone nel range di 56- 89 EUR/t entro il 2030, rispetto ai 45 EUR/t atani.cani.
Pubblicato il 17 maggio 2021
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